Associazione Mask APS
Festival internazionale di nuova musica
PROGRAMMA
The Cosmic Tree
25 Gennaio
Bangalore International Centre, India
Conferenza
Nuove prospettive per la creatività e la composizione musicale
Saundaryalahari
16 Aprile
Eufonica, Palazzo Re Enzo, Bologna
Liszt in Jazz
14 Maggio
Mercato Sonato, via Tartini 3, Bologna
Saundaryalahari
14 Maggio
Mercato Sonato, via Tartini 3, Bologna
Bach, musiche di oggi e trasfigurazioni lisztiane
Laborintus Harp Quartet
14 Maggio
Mercato Sonato, via Tartini 3, Bologna
Operaaga
Music & Dance of Migrant Hearts
- 19 Giugno, Spazio Lambrate, Milano
- 20 Giugno, Cenobio di San Vittore, Bologna
Musiche per erhu, pianoforte e pipa
9 Luglio
Goethe Zentrum, Bologna
Liszt e il cinema
8 Ottobre
Fondazione Istituto Liszt, Bologna
Musica e strumenti popolari ungheresi
8 Ottobre
Fondazione Istituto Liszt, Bologna
Liszt e dopo Liszt
8 Ottobre
Fondazione Istituto Liszt, Bologna
L’Associazione MASK APS promuove anche quest’anno il MASKFEST, i cui principali appuntamenti si svolgeranno a Bologna nell’arco del 2025, con un’anteprima già effettuata l’8 Febbraio presso la sede della Fondazione Istituto Liszt. In conformità alle finalità dell’associazione il festival propone una visione molteplice delle musiche di oggi promuovendo una visione al tempo stesso di ricerca, divulgazione e confronto fra culture lontane e gruppi sociali. La rassegna offre ampio spazio ad artisti di rilievo internazionale prevenienti da diverse aree geografiche (Giappone, India, Brasile, USA, Germania, Svizzera, Francia) per progetti di collaborazione anche a lunga scadenza con musicisti di area bolognese, sia indipendenti che affiliati a importanti istituzioni formative e di ricerca. Vengono quest’anno confermate consolidate partnership locali con la Fondazione Istituto Liszt di Bologna, il Goethe Zentrum, il Centro di Ricerca Musicale Teatro San Leonardo/Angelica, la Biblioteca di San Francesco, Eufonica di Bologna Fiere, e con importanti ensemble di musica contemporanea quali New Made Ensemble di Milano,
Istantanea di Bologna, Mixtura di Hannover, Moon Arra di Bangalore. Il festival prevede sinergie e collaborazioni con la Rete di Associazioni Counterpoint, con l’Antisalotto Culturale di Firenze, con IMMSANE (International Media Music and Sound Arts Network in Education), e la SIEM (Società Italiana di Educazione Musicale, sezione di Bologna). Il Festival mantiene la propria consolidata ottica di confronto fra passato e presente, fra le culture occidentali ed extraeuropee, promuovendo nuove produzioni e uno stretto confronto tra le diverse dimensioni che danno carattere alle musiche di oggi e manifestando una chiara volontà di superare tradizionali barriere e nicchie culturali che tradizionalmente allontanano la musica di orientamento accademico da quella a sfondo “popular” e incentivando dialogo e comune ricerca fra artisti appartenenti ad aree culturali e geografiche distanti. Alcuni appuntamenti vedranno studenti e pubblico come protagonisti, come nel caso del workshop sulla body percussion condotto dall’esperto musicista brasiliano Antenore Ferreira che guiderà il pubblico a una nuova conoscenza del proprio corpo come mezzo espressivo e a una performance che combina i ritmi complessi e concreti della nostra contemporaneità con le suggestioni del Samba. Un ulteriore workshop per giovani compositori e improvvisatori verrà
condotto dai virtuosi di musica giapponese John Nectune Kaizan (shakuhachi) e Claudia Erlang (koto), primo appuntamento di un elaborato progetto finalizzato alla commissione a compositori di fama internazionale di nuove musiche per strumenti tradizionali giapponesi. Il workshop sarà coordinato con un concerto di World Music cui prenderanno parte jazzisti di area bolognese e musicisti provenienti dall’India, con l’intento di approfondire il progetto Operaaga su temi legati alla sacralità, al conflitto Uomo/Natura e alla ricerca di comuni archetipi nella comunicazione e nei linguaggi musicali europei e asiatici. I concerti maggiormente dedicati al repertorio classico sviluppano comunque particolari ottiche e visioni che partendo dal mondo di oggi si proiettano verso il nostro passato, e viceversa. E’ il caso ad esempio del concerto dell’Ensemble Mixtura che offre una speciale rilettura dei repertori medievali e umanistici attraverso le sonorità “folk” della fisarmonica e della ciaramella. Il concerto Liszt in Jazz, elaborato da un quintetto di compositori classici, jazz ed elettronici propone invece uno speciale percorso che manifesta inedite sinergie fra il linguaggio tardo-romantico (ma intriso di qualità balcaniche, arabeggianti, rom, spagnole) di Liszt e le armonie di Ellington, Monk, Davies che assorbirono le stesse qualità etniche integrandole in un contesto Afro-Americano. Il concerto “Liszt e la nuova scuola ungherese” nuovamente stimola la conoscenza del nostro background classico-tradizionale, vista sotto nuovi punti di vista che rivalutano l’individualismo e la creatività di un grande musicista romantico in parte dimenticato nel corso del tecnocratico XX secolo.
Il Festival, pur mantenendo un’ottica di intrattenimento e divulgazione, e un’offerta musicale altamente diversificata e orientata a una pluralità di pubblici, si rivolge continuativamente e già da qualche anno a collaborazioni e partenariati orientati ad attività di ricerca storica e scientifica, sia per la promozione di nuovi linguaggi che per la definizione di nuove prospettive di indagine e conoscenza del nostro passato e delle molteplici tradizioni ad esso implicite.
La rassegna LISZT MUSICISTA NEL FUTURO parte da una sinergia progettuale tra la Fondazione Istituto Liszt ETS, l’associazione per la promozione delle musiche di oggi MASK APS ed Eufonica di Bologna Fiere e fa parte del XIII MASKFEST 2023, oltre a configurarsi come stagione concertistica collaterale all’abituale rassegna concertistica dell’Istituto.
Liszt musicista nel futuro vuole aprirsi a nuovi pubblici, a nuovi modi di fruizione culturale e soprattutto alle pratiche di creazione musicale che caratterizzano la società di oggi.
I concerti che vengono proposti all’ascolto vedono quindi impegnati musicisti esperti di improvvisazione, di jazz, di composizione contemporanea, e in particolare musicisti di tradizione non-europea (India, Persia, Nord-Africa, Cina) in un serrato confronto con il linguaggio e le suggestioni del mondo musicale lisztiano.
Ben conosciamo l’importanza della pratica improvvisativa di virtuoso al pianoforte di Liszt, mediata da un’infaticabile ricerca e vicinanza con il mondo delle tradizioni popolari di diverse etnie e nazionalità, e in particolare con le ascendenze balcaniche e orientali introdotte in Europa grazie all’eccezionale talento musicale dei Gypsy, popolo migrante proveniente dall’India che ha storicamente permesso insospettabili flussi comunicativi fra le tradizioni musicali dell’Asia, dell’area mediterranea e dell’Europa, sia in ambito popolare che “colto”. Liszt in quanto musicista migrante e di origine ungherese sottolineò sempre la sua anima Gypsy, evidente non solo nelle sue Rapsodie. Nostra ipotesi è che proprio dall’approfondito approccio multiculturale e dalla concreta pratica di virtuoso nascano in Liszt quei presupposti di eversione delle forme classiche che proiettano il nostro autore nel futuro.
Emerge dalle ricerche dei gruppi di lavoro che stanno alla base di questo progetto, e ci auguriamo anche dai concerti qui proposti, una visione di Liszt di insospettabile vitalità e modernità.
THE COSMIC TREE
25 Gennaio 2023, ore 19
Bangalore International Centre, Bangalore, India
NUOVE PROSPETTIVE PER LA CREATIVITA' E LA COMPOSIZIONE MUSICALE
16 Aprile 2023, ore 11:30
Eufonica, Palazzo Re Enzo, Bologna
Conferenza a cura di MASK APS (Bologna) in collaborazione con Fondazione Istituto Liszt (Bologna), Associazione Italia Ungheria (Bologna), the ISRO (Bangalore), Moon Arra (Bangalore), AGON (Milano).
Verso un approccio multiculturale e tecnologicamente informato.
Presentazione della stagione concertistica “Liszt musicista nel futuro” e dei progetti “Saundaryalahari”, “Operaaga”, “Music , Materials and Mind”.
A cura di Nicola Baroni e Rossana Dalmonte in collaborazione con Marcella Bassanesi e Marcela Pavia.
Contributi in streaming di Yati Durant (IMMSANE Zurich), Yashas Shetty (ISRO, Indian Space Research Organization, Bangalore), Jagadeesh M. R. (Moon Arra, Bangalore), Vahid Hosseini (Sounds Theatre, Teheran), Eva Rizzin (Osservatorio Nazionale sull’Antitzigansmo).
SAUNDARYALAHARI
16 Aprile 2023, ore 15:00
Eufonica, Palazzo Re Enzo, Bologna
Concerto Saundaryalahari
Elena Tereshenko soprano, Marcella Bassanesi e Sofia Paracchini danza, Michele Gigliotti clarinetto, Nicola Baroni violoncello/elettronica, Massimiliano Messieri gong/elettronica
Musiche di Massimiliano Messieri, Marcela Pavia, Nicola Baroni, Béla Kovács, Georg Apergis, Fabio De Sanctis De Benedictis
Il Soundarya Lahari o Saundarylahari, che dal sanscrito (सौnय%लहरी) significa "Onde di bellezza", è una famosa opera letteraria che si ritiene sia stata scritta in India dal saggio Pushpadanta e Adi Shankara nell'VIII secolo, nell'attuale Kerala.
Yati Durant Saundaryalahari 7 (2023) per soprano, violoncello, elettronica e immagini interattive Nicola Baroni Hamsa (2018) per tromba, violoncello, gong, sistema interattivo di analisi del suono e generatore di spettro Georges Aperghis Recitation No.9 (1977) per voce femminile Massimiliano Messieri Okure ite (2018) meditazione per soprano, clarinetto, violoncello, percussioni e elettronica
LISZT IN JAZZ
12 Maggio 2023, ore 21
Circolo Culturale Lirico Bolognese, via Calari 4/2, Bologna
Il progetto Liszt in Jazz è stato ideato dal quartetto di compositori/performer Irene Robbins, Yati Durant, Francois Laurent e Nicola Baroni, esperti di musica classica, contemporanea, popular e jazz, in collaborazione con il percussionista Stefano Calvano, versatile e instancabile inventore di sonorità e strumenti ai confini fra
jazz, blues, etno, world, contemporanea, elettronica.
Lo spettacolo unisce momenti di Jazz “tradizionale” e sperimentale a un lavoro di ricerca sulle radici storiche (classiche, etniche, afro-americane) dei linguaggi musicali di oggi.
Liszt, grande improvvisatore e pianista dell’800 attinse alle energie del folklore balcanico, delle band “gypsy”, delle sonorità arcaiche e mediterranee per creare un proprio mondo musicale spirituale e trasfigurato. Non può stupire l’affinità di soluzioni armoniche e stilistiche rispetto ai successivi sviluppi di oltreoceano, e alle origini di stili jazz, incrocio e sintesi di diversi processi migratori anche di matrice europea.
Il concerto propone un insolito viaggio tra insospettabili somiglianze di temi, armonie e ritmi che ci faranno ondeggiare tra Liszt, Ellington, Monk e le nuove elaborazioni acustiche, vocali ed “elettroniche” del quintetto.
Irene Robbins (voce e pianoforte)
Yati Durant (tromba)
François Laurent (basso elettrico)
Nicola Baroni (violoncello)
Variazioni arrangiamenti e improvvisazioni da Nuages Gris, La lugubre Gondola, Album Leaf, Csárdás
Obstiné, La notte, di Liszt.
Variazioni su temi di Ellington, Davies, Monk.
Nuove produzioni del quintetto.
Liszt in Jazz è promosso dall’Associazione MASK APS in collaborazione con la Fondazione Istituto Liszt per la rassegna Liszt Musicista nel Futuro.
SAUNDARYALAHARI
14 Maggio 2023, ore 12
Mercato Sonato, via Tartini 3, Bologna
Il Soundarya Lahari o Saundarylahari, che dal sanscrito (सौnय%लहरी) significa "Onde di bellezza", è una famosa opera letteraria che si ritiene sia stata scritta in India dal saggio Pushpadanta e Adi Shankara nell'VIII secolo, nell'attuale Kerala.
Programma
Massimiliano Messieri Okure ite (2018)
Meditazione per soprano, tromba, violoncello, percussioni e elettronica
Nicola Baroni Hamsa (2018)
Per tromba, violoncello, gong e sistema interattivo di analisi del suono
e generatore di spettro
Georg Aperghis Recitation No. 8 e No.9 (1977)
Per voce femminile
Yati Durant Saundaryalahari 7 (2022)
Per soprano, violoncello, elettronica e immagini interattive
Nicola Baroni Risonanze (2023)
Massimiliano Messieri Per danza carnatica, voce femminile, percussioni, sistema digitale
Marcela Pavia interattivo
Composizione collettiva
Interpreti: Elena Tereshchenko (soprano e percussioni); Marcella Bassanesi e Sofia Paracchini (danza); Yati Durant (tromba ed elettronica); Nicola Baroni (violoncello e elettronica); Marcela Pavia (elettronica); Massimiliano Messieri (elettronica e percussioni)
All’interno dell’evento Human Body Melodies, dedicato al centenario della SIMC.
BACH, MUSICHE DI OGGI E TRASFIGURAZIONI LISZTIANE
14 Maggio 2023, ore 16:30
Mercato Sonato, via Tartini 3, Bologna
Quartetto d’arpe: Cristiana Passerini, Francesca Miglierina, Francesca Cavallo, Leonardo Ciacci.
Programma
Johann Sebastian Bach - Contrapunctus 1 e 2 da Die Kunst der Fuge BWV 1080
Mario Pagotto - Echi dalla notte (2014)
Nicola Baroni - Awakening (2014)
Mauricio Dottori - d’après Franz Liszt, Nubi grigie (2023) prima assoluta
Claudio Scannavini - Hosiu (2014)
Massimiliano - Messieri Land (2014), Hot Strings II (2013)
Collaborazione tra il XIII MASKFEST e la Fondazione Istituto Liszt ETS per la rassegna Liszt musicista nel futuro.
Eufonica di Bologna Fiere.
All’interno dell’evento Human Body Melodies, dedicato al centenario della SIMC.
OPERAAGA
Music & Dance of Migrant Hearts
18 Giugno 2023, ore 18:30, CIQ Centro Internazionale di Quartiere, via Fabio Massimo 19, Milano
19 Giugno 2023, ore 20, Centro Lambrate, viale delle Rimembranze di Lambrate 16, Milano
20 Giugno 2023, ore 21, Cenobio di San Vittore, via San Vittore 40, Bologna
Viaggio musicale che ripercorre il cammino e gli stili musicali delle popolazioni migranti dall’India alla Persia, Turchia, Nord Africa, Europa. Viaggio vissuto con uno sguardo alle migrazioni di oggi, e al ruolo dei popoli migranti nella storia.
Interpreti 18 e 19 Giugno:
Mythili Anantharaman Canto e invenzione musicale Jataveda Banerjee Canto e invenzione musicale
Madhuri Jagadeesh Canto e voce narrante
Jagadeesh M.R Chitarra
Jamal Ouassini Violino
Vahid Hosseini Setar
Yaya Dembélé Kora
Riccardo Luppi Sax, flauto
Nicola Baroni Violoncello
Maurizio Murdocca Tablas
Marcela Pavia Elaborazioni elettroniche
Marcella Bassanesi Danza indiana
Sofia Paracchini Danza indiana
Musiche originali e arrangiamenti di Moon Arra, Cardew Ensemble, Ouassini, Hosseini. Elaborazioni e variazioni di gruppo su temi popolari e su motivi di Liszt tratti da: La Notte, Nuages Gris, Seconda Rapsodia Ungherese, Tarantella Napoletana, La Lugubre Gondola.
Testi di Madhuri Jagadeesh e Yaya Dembélé. Presentazione a cura di Nicola Baroni
Interpreti 20 Giugno:
Mythili Anantharaman Canto e invenzione musicale Jataveda Banerjee Canto e invenzione musicale
Madhuri Jagadeesh Canto e voce narrante
Jagadeesh M.R Chitarra
Jamal Ouassini Violino
Vahid Hosseini Setar
Ide Maman Djembè, canto, voce narrante
Irene Robbins Canto, percussioni
Riccardo Luppi Sax, flauto
Nicola Baroni Violoncello, elaborazioni elettroniche
Il gruppo musicale Moon Arra fonde musica classica indiana, jazz e world music, e si unisce a musicisti persiani, nord-africani, americani ed europei residenti in Italia per un progetto multiculturale che va alla scoperta delle radici comuni e dei flussi culturali provenienti dalle popolazioni migranti. Liszt, musicista Ungherese, nomade romantico, “Gypsy” di adozione a confronto con gli stili dei popoli vicini che ne hanno influenzato il percorso musicale.
Progetto a cura della Associazione di promozione delle musiche di oggi MASK APS
in collaborazione con la Fondazione Istituto Liszt di Bologna, il Centro Musica Contemporanea di Milano, l’Associazione Italia-Ungheria, Eufonica di Bologna Fiere.
All’interno della rassegna “Liszt musicista nel futuro”
Moon Arra & Cardew Ensemble
Progetto e collaborazione tra musicisti di India, Iran, Nord-Africa, Italia.
Trailer
Milano, Spazio Lambrate
Bologna, Cenobio di San Vittore
MUSICHE PER ERHU, PIANOFORTE, PIPA
9 Luglio 2023, ore 21
Istituto di Cultura Germanica, via de’ Marchi 4, Bologna
Improvvisazioni, nuove composizioni e musiche di Liszt.
Xiao Dong Wei, erhu
Yuki Mack, pianoforte
con la partecipazione di Claire Hottmann, hulusi
Xiao Dong Wei ha iniziato gli studi dell’Erhu all’età di 5 anni con il padre, ed è stata accettata dal prestigioso Conservatorio Centrale di Musica di Pechino all’età di 11 anni. Dopo 10 anni consegue il diploma e inizia la carriera professionale. Xiao Dong ha ricevuto numerosi premi per le sue esibizioni e il suo indiscusso talento. Xiao Dong è stata protagonista presso la National Public Radio (NPR). È stata invitata come solista da orchestre tra cui la Detroit Symphony Orchestra, la Southern Great Lake Symphony Orchestra ecc. Xiao Dong ha anche la sua band di musica pop/rock dove suona strumenti cinesi, scrive/co-scrive canzoni e canta sia in cinese che in inglese. Nel 2012, è stata premiata dalla Kresge Arts Foundation. Xiao Dong è docente di musica cinese presso l’Università del Michigan da oltre dieci anni. Per scoprire di più su Xiao Dong, visita: www.xiaodongwei.com
Nata in Giappone e premiata in numerose rassegne, Yuki Mack, ha affascinato il pubblico di tre continenti. Dalla musica da camera a quella orchestrale, le sue esecuzioni comprendono un’ampia gamma di opere per pianoforte. Si è esibita dal vivo presso importanti teatri e alla radio in Svezia, Italia, Polonia e Stati Uniti ed è apparsa in PBS. Yuki si esibisce anche nel duo pianistico Mack Sisters con la sorella Tomoko. Insieme, hanno ricevuto prestigiosi premi in diversi concorsi internazionali. In particolare, nel 2006 sono state selezionate come Steinway Artists, aggiungendosi al notevole elenco di pianisti di fama mondiale. Yuki ha anche registrato un noto CD con l’artista di erhu Xiao Dong Wei per l’album di pianoforte ed erhu “Where East meets West”. Attualmente, Yuki risiede nel Michigan, dove si è affermata come educatrice e artista. Durante l’estate collabora con l’International Summer Music Festival a Nałęczów, in Polonia. Nel suo tempo libero le piace unirsi ad altri musicisti, recentemente sono state eseguite le sue composizioni “Black Fire Melody” e “Night Train” dal vivo presso WRCJ FM a Detroit.
Programma
TIANHUA LIU (1895–1932) - Candle Dance
WEI ZHOU (1961) - Ripening of the Grapes
JULES MASSENET (1842-1912) - Meditation
MASSIMILIANO MESSIERI (1964) - Fantasia for Xiao Dong Wei
FRANZ LISZT (1811-1886) - Rapsodia ungherese No. 2
TIANHUA LIU (1895–1932) - Birds of the Hollow Mountain
HAIHUAI HUANG (1962) - Horse Racing
(Claire Hottmann, erhu, Xiao Dong, piano)
XIAO DONG WEI - Dance of Dai Tribe
(Claire Hottmann, hulusi, Xiao Dong, piano)
GANG CHEN (1935) - Butterfly lover (Zhanhao He) Sunshine
Rapsodia Ungherese n. 2
Concerto completo
LISZT E IL CINEMA, RAPSODIA UNGHERESE
8 Ottobre 2023, ore 17
Istituto di Cultura Germanica, via de' Marchi 4, Bologna
Proiezione del film Hungarische Rhapsodie (1928)
Regia di Hanns Schwarz
Musiche originali di Rossella Spinosa su temi di Franz Liszt
Rossella Spinosa, pianoforte
Franz è un ufficiale innamorato di Marika, ma impossibilitato a sposarla a causa delle sue condizioni economiche; prova così a trovare una soluzione seguendo i consigli di Camilla, moglie annoiata del Barone Barsody. Ma la vicenda si sviluppa diversamente da quanto ci si sarebbe aspettati…
Rossella Spinosa si diploma in pianoforte, clavicembalo, composizione e si laurea in Legge e Musicologia. Rossella suona in sale come Carnegie Hall di New York, Italian Bunka Kaikan di Tokyo, Accademia Liszt di Budapest etc., ed esegue molte opere nuove a lei stessa dedicate, in Europa, Canada, Stati Uniti, Russia, Sud America, Corea e Giappone. Rossella collabora per anni con il Premio Oscar, Luis Bacalov; scrive opere per orchestra, per la lirica ed il teatro, commissionate ed eseguite da Kyev Camerata, I Pomeriggi Musicali, Orchestra da Camera di Lugano, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Orchestra di Seoul, Orchestra della Magna Grecia, etc. Compone le musiche per oltre 130 pellicole di cinema muto; Rossella col suo cd monografico (Stradivarius), è unico nome italiano tra le 10 migliori produzioni di musica d’oggi del Decennio 2011-2020 (Il Manifesto).
MUSICA E STRUMENTI POPOLARI UNGHERESI
19 Novembre 2023, ore 17
Fondazione Istituto Liszt, via A. Righi 30, Bologna
L’antropologo, musicista e costruttore di strumenti musicali Ferenc Gulyás presenta e descrive strumenti popolari ungheresi da lui stesso costruiti, e racconta la loro evoluzione e il loro ruolo con una visuale che comprende Ungheria, Europa orientale, Medio Oriente e Africa. Verranno suonate e cantate le “gemme” delle canzoni popolari ungheresi.
Ferenc coinvolgerà il pubblico anche creando piccole formazioni orchestrali che sperimentano la bellezza e il potere di creare una comunità e di suonare e cantare insieme. L’esperienza è aperta a qualsiasi fascia d’età superiore ai 5 anni. Sono previste due presentazioni nel pomeriggio di sabato 18 Novembre e nel pomeriggio di domenica 19 novembre. Gli strumenti verranno disposti nelle diverse sale della sede della Fondazione in modo da stimolare un approccio informale e partecipativo da parte del pubblico.
Questo incontro focalizzato sulle tradizioni popolari è parte di una serie di iniziative della Fondazione Istituto Liszt orientate a esplorare le radici folkloriche soprattutto ungheresi, ma anche rom, balcaniche e mediterranee alle quali Liszt si è ispirato, e che ha sviluppato nella sua vasta produzione musicale alla ricerca di nuovi linguaggi ed espressioni, verso una “musica del futuro”. A questo incontro seguirà, il 16 Dicembre, sempre presso la sede della Fondazione Istituto Liszt, una conferenza del Dr. Shay Loya, docente all’Università di Londra ed esperto conoscitore dei legami fra le opere di Liszt (e più in generale del Romanticismo di area austro-ungherese) con le tradizioni e le pratiche musicali di origine popolare di marca ungherese, balcanica, rom.
Questa conferenza concerto è organizzata in collaborazione con la Fondazione Istituto Liszt per la promozione delle musiche di oggi, e in collaborazione alla rassegna “Liszt Musicista nel Futuro”.
Ferenc Gulyás è ricercatore etnografico, antropologo culturale, costruttore di strumenti tradizionali ungheresi, esecutore esperto di musiche popolari, “Cavaliere della Cultura Ungherese”.
Classe 1960, è nato a Szeged (Seghedino) dove ha completato gli studi universitari, ha conseguito il brevetto di maestro d’arte per la direzione di orchestra di cetra e di coro folkloristico; con la Citerazenekar di Sándorfalva ha vinto nel 1988 il concorso nazionale KI MIT TUD nella categoria “Musica Popolare”.
Si trasferisce a Budapest nel 1981 dove inizia la collaborazione con l’ensemble HVDSZ Bihari János. Suona dozzine di strumenti da lui stesso costruiti e con i quali si esibisce abitualmente. Con il gruppo Tápió Mente Gruppo Popolare ha girato il mondo per diffondere la musica e la cultura del popolo ungherese. Nel 1984 ha ottenuto presso l’ORI (Ufficio Eventi Nazionali) la licenza di artista professionista come musicista di musica folk ungherese. Svolge da anni attività didattica e coordina orchestre di giovani e giovanissimi. Grazie alla sua versatilità, ha suonato in diverse band nel corso degli anni, quali la band NOX che utilizza motivi di musica popolare ungherese e con la quale ha ottenuto una grande popolarità e numerosi riconoscimenti, quali dischi d’oro, di platino, doppio platino, e numerosi premi. Attualmente dal 2015 fa parte dell’ensemble Péter-Szabó Szilvia TEAM. Come apprezzato musicista strumentale è entrato in contatto anche con la musica leggera, ed ha avuto l’opportunità di lavorare con la star della musica pop italiana Lucio Dalla. Nel 2007 è stato ammesso a tempo pieno nel Dipartimento di Etnografia e Antropologia Culturale presso l’Università di Szeged, ha pubblicato un saggio intitolato “Evoluzione della musica dal punto di vista del mondo delle credenze e della religione”, in cui presenta la formazione, lo sviluppo e il ruolo della musica nella storia dell’umanità con l’aiuto degli strumenti popolari ungheresi. Tiene regolarmente conferenze nazionali ed internazionali di antropologia culturale presso varie università tra le quali Szeged e Baku, e anche negli USA e in Canada.
LISZT E DOPO LISZT
17 dicembre 2023, ore 17
Fondazione Istituto Liszt, via A. Righi 30, Bologna
Gregorio Nardi, pianoforte
Programma
Franz Liszt (1811-1886)
Nuages Gris, 1881
Cinque canti popolari ungheresi, 1873
Béla Bartók (1881-1945)
Tre canti popolari dal distretto di Csík, 1907
Franz Liszt
Rapsodia Ungherese n. 17, 1882
György Ligeti (1923-2006)
Musica ricercata: n. 8: Vivace. Energico, 1951-53
Béla Bartók
II Ábránd (Fantasia), 1903
Franz Liszt
II Ábránd (Fantasia), 1903
Mosonyis Grabgeleit, 1870
Béla Bartók
Sonatina, 1915
Dudelsackpfeifer (Allegretto)
Bärentanz (Moderato)
Finale (Allegro vivace)
Franz Liszt
Abendglocken, 1873-74
György Ligeti (1923-2006)
Musica ricercata: n. 9: Adagio. Mesto
Franz Liszt
Bagatelle sans tonalité, 1885
György Kurtág (1926-)
Hommage à Beatrice Stein, 2000
Franz Liszt
Via Crucis, 1878
n. 4: Jésus rencontre sa très sainte mère
n. 8: Les femmes de Jérusalem
György Kurtág
Merran’s Dream, 1998
Franz Liszt
Via Crucis
n. 10: Jésus est dépouillé de ses vêtements
n. 11: Jésus est attaché à la croix
György Kurtág
Johan van der Keuken in memoriam, 2001
Béla Bartók
Sonata, 1926
Allegro moderato
Sostenuto e pesante
Allegro molto
Il programma scelto da Gregorio Nardi per la sua esibizione bolognese ci presenta un Liszt collocato in terra magiara, insieme a coloro che poco dopo seguirono le sue scelte in questo campo: Bartok e Kurtag. In tutti e tre questi autori la matrice classica – diciamo per capirci brahmsiana – non scompare, rimane nascosta per lasciare piuttosto emergere una sorta di nostalgia per le radici autoctone, di terra ungherese più che di impero austro-ungarico.
Anche se le pagine di Liszt decisamente orientate verso l’uscita dalle norme tonali “classiche” possono a ragione iscriversi nel percorso della musica occidentale verso il dominio dell’a-tonalità il profumo più o meno sensibile di cadenze popolaresche indica con decisione la presenza della matrice popolare: il Liszt che qui distoglie lo sguardo dalle corti nobiliari per cantare invece temi e cadenze armoniche predilette dai gruppi musicali che si spostavano nel paese, ospiti nelle corti dei nobili che alla vita di corte cittadina preferivano la vicinanza della popolazione locale dei loro possedimenti.
Alcuni brani proposti in questo programma sono ben noti al pubblico per apparire frequentemente anche in serate a sfondo “classico”, ma in questo caso la vicinanza con brani di solito trascurati mette in rilievo anche la matrice popolare di pagine divenute “classiche” come le Rapsodie Ungheresi.
(Rossana Dalmonte)
Gregorio Nardi è nato nel 1964 da una famiglia di artisti e di scrittori. Fino al 1987 ha studiato con i nonni Rio Nardi e Gregoria Gobbi, ed è stato l’ultimo allievo di Wilhelm Kempff. Successivamente ha seguito l’insegnamento di Thérèse Diette.
Premiato ai concorsi internazionali “Arthur Rubinstein” (Tel Aviv 1983) e “Franz Liszt” (Utrecht 1986), tiene da allora concerti in quattro continenti. Appassionato della pratica di strumenti originali, è stato più volte invitato in Francia e in Italia da Philippe Herreweghe. Ha collaborato con grandi strumentisti (Walter Grimmer, Ilya Grubert, Günter Pichler, Egidius Streiff, Renato Zanettovich) e cantanti (Suzanne Danco, Giulia Peri, Marianne Pousseur, Elena Zaremba, Mark Padmore).
La sua prima registrazione lisztiana – Réminiscences des Puritains – è stata scelta tra le cinque migliori dell’anno da J. Methuen-Campbell (“Gramophone”, 1990). Da allora ha inciso altri dischi lisztiani, tre dedicati a inediti di Schumann – riscoperti da Nardi in archivi europei e americani – e, in prima assoluta, composizioni fino ad allora sconosciute di Beethoven, Brahms, Wagner, Ferdinand Hummel, Schönberg e di altri autori tedeschi dell’Ottocento e italiani del Novecento.
Dal 2012 registra per Limenmusic una serie di CD/DVD: i grandi capolavori di Haydn, Beethoven, Schubert, Chopin, Liszt, Brahms, accanto a rarità di Della Ciaja, Rutini, Cherubini, Moscheles, Weber, Schunke, Casamorata.
Tra i molti lavori che ha eseguito in prima esecuzione mondiale: il Concerto di Adolfo Mejia, l’integrale del Song-Book di Gershwin ricostruito dalle testimonianze storiche, la prima versione della Concord Sonata di Charles Ives, i 17 Fragmente di Schönberg, gli Intermezzi dall’Ulisse di Dallapiccola trascritti da Donatoni, brani inediti di Brahms, Hans Rott, Busoni e Savinio e altri espressamente composti per lui da Klaus Huber, Henri Pousseur, Luciano Berio, Roman Vlad.
Dal 1992 ha scritto sulla storia dell’interpretazione per le riviste discografiche “CD Classica” e “Musica”, occupandosi anche di musicisti di tradizione ebraica (The Orel Foundation). Ha tenuto masterclasses e letture universitarie in Italia e in Israele, lezioni su Busoni, Alberto Savinio, Arnold Böcklin, Charles Ives e sui manoscritti schumanniani a Parigi (École Normale Supérieure de Musique, Université Paris8, Conservatoire CNSM de Paris, École Normale), Monaco (Lenbachhaus), Winterthur (Kunstmuseum), Düsseldorf, Basilea, alle Università di Milano e di Pavia, alla Syracuse University a Firenze, alla Scuola Normale Superiore Pisa.
Nel febbraio 2015 l’editore LoGisma ha pubblicato il primo volume di Con Liszt a Firenze, nel quale Nardi ha raccolto le sue ricerche sulla presenza a Firenze di Liszt e dei lisztiani. Il libro ha ricevuto il Fiorino d’Argento alla XXXIII edizione del Premio Firenze.
Gregorio Nardi vive e lavora a Firenze nello studio che fu del nonno materno, lo scrittore Piero Bargellini, ora divenuto Casa della Memoria, e che nell’Ottocento era abitazione del compositore Luigi Ferdinando Casamorata.
Per la rassegna Liszt Musicista nel Futuro