Associazione Mask APS

Festival internazionale di nuova musica


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PROGRAMMA

IX. MaskFest 2018

Realtà e Trasfigurazione

Proiezione di composizioni elettroacustiche

4 Aprile

Centro di Ricerca Musicale, Teatro San Leonardo, Bologna

 

Saundaryalahari

23 Giugno

Kroměříž, Repubblica Ceca, ForFest

 

MaskFest Moskow II

28 Ottobre

Grande Auditorium Alexander N. Scriabin, Mosca

 

Concerto per 22 violoncelli

18 Novembre

Conservatorio G.B. Martini, Bologna

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REALTA' E TRASFIGURAZIONE

4 Aprile 2018, ore 20.30 

Centro di Ricerca Musicale, Teatro San Leonardo, Bologna

 

La composizione elettroacustica, in assenza di musicisti sul palco, permette un gioco percettivo insolito dato anche dall’allontanamento del risultato sonoro rispetto alla causa fisica che lo produce.
A partire dalle sue origini nel secondo dopoguerra, questa pratica compositiva è stata caratterizzata dalla manipolazione fisica di supporti di registrazione, come ad esempio tagliare e incollare frammenti di nastro magnetico contenente suoni registrati o deformare vinili in modo da alterarne il contenuto o creare loop. Un importante approccio è quello di fare musica partendo dai suoni della realtà per poi deformarli, astrarli dal loro contesto abituale e creare paesaggi sonori immaginari e contrastanti. Si è creato così un flusso e un genere musicale basato sulla creazione a partire dal suono concreto in opposizione a più consuete “grammatiche” e astratte forme musicali, in assenza di esecutori: la cosiddetta “sound-based composition”. Il fatto di intuire una possibile fonte sonora di cui non si coglie l’origine e che non collima con la realtà è oggetto di riflessione filosofica e ha prodotto opere musicali basate sulla centralità dell’ascolto da parte del pubblico, stimolato in questo modo a un ascolto attivo, intenzionale e risonante, in modo da ricreare un senso, nella propria immaginazione, ai suoni che vengono diffusi dagli altoparlanti. A questo proposito, visto il peculiare rapporto con la realtà e con i mezzi di diffusione sonora, è interessante la definizione di Michel Chion di questo tipo di repertorio come “cinema per le orecchie”.
Il tema della serata riguarda suoni immaginari prodotti da strumenti musicali e oggetti del mondo quotidiano, trasfigurati da procedimenti elettroacustici ai confini tra reale e surreale. Vengono proposti brani recenti di rilevanti autori italiani che sviluppano questo aspetto sperimentale della creazione sonora.

Mask (Music Art Society’s Keys), è un’Associazione per la promozione della nuova musica, con sede principale a San Marino e filiale a Bologna. Organizza masterclass e corsi estivi, e dal 2010 il Maskfest, le cui anticipazioni bolognesi dal 2014 ad oggi si sono svolte spesso in collaborazione con AngelicA e il Centro di Ricerca Musicale (in particolare in occasione delle rassegne 100Cage e Resistenza Illuminata). 

Il Maskfest è gemellato con il Forfest, festival di musica contemporanea che si svolge nella Repubblica Ceca.

 

Proiezione di composizioni elettroacustiche 

Vincenzo Scorza (1977) 
Respiro, 10’, 2015

 

Luigi Pizzaleo (1971)
Illudio VI, 7’, 2014

Agostino Di Scipio (1962)
Paesaggio storico n.1 (Roma, l’insieme di Cantor), 8’, 1998

 

Roberto Zanata (1976)
Nero Metropolitano, 5’, 2014


 

Gianluca Deserti (1963)
Random fields, 7’, 2016  prima assoluta


 

Massimiliano Viel (1964)
Allarme al settimo piano, 8’, 2004


 

Marcela Pavia (1957)
Risonanze, 4’, 2016  prima assoluta


 

Paolo Geminiani (1960)
Risonanze erranti, 6’, 2016
 

Video a cura di Carlo Antonio Conti e Giulia Zoli

Musiche di Vincenzo Scorza, Luigi Pizzaleo, Agostino Di Scipio, Roberto Zanata, 
Gianluca Deserti, Massimiliano Viel, Marcela Pavia, Paolo Geminiani
Paolo Geminiani regia del suono
 

Luigi Pizzaleo è compositore, pianista e musicologo. Le sue composizioni sono state eseguite in festival e rassegne in Italia e all’estero. È stato finalista e vincitore in vari concorsi internazionali. Autore di monografie sulla scena elettroacustica romana, insegna Analisi e Storia della musica elettroacustica al conservatorio di Roma.

Massimiliano Viel è compositore, musicista, ricercatore e didatta. Ha collaborato con ensemble e orchestre di tutta Europa e con compositori come K.Stockhausen, L.Berio e F.Romitelli, in concerti, eventi e tour europei ed extraeuropei. Contemporaneamente, ha sviluppato la sua ricerca estetica e tecnica nella scrittura musicale, realizzando partiture per strumenti acustici ed elettronici, dallo strumento solista alla grande orchestra eseguite in più di 20 paesi in Europa e nel mondo. Si è inoltre interessato alla relazione tra la musica e le altre forme espressive, realizzando performance e installazioni in stretto contatto con il teatro, le arti visive e la danza. E’ autore di libri e articoli in ambito musicologico e didattico, docente presso il Conservatorio di Milano e PhD researcher presso il Planetary Collegium T-Node, University of Plymouth, Inghilterra.

Paolo Geminiani ha compiuto gli studi musicali a Bologna e Modena diplomandosi in Composizione, Musica corale, Strumentazione per banda e Musica elettronica sotto la guida di Cristina Landuzzi e Lelio Camilleri. Parallelamente agli studi di conservatorio ha seguito corsi con Adriano Guarnieri, Franco Donatoni, Alessandro Solbiati e conseguito infine un Master con Azio Corghi. E’ stato premiato e segnalato in vari concorsi nazionali e internazionali: Gustav Mahler, Valentino Bucchi, Egidio Carella, Schaeffer, Città di Spoleto, Suonosonda, Counterpoint, Volos, Reggello e molti altri. I suoi lavori sono stati eseguiti nell’ambito di varie rassegne italiane e straniere. Insegna Teoria dell’armonia e analisi presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari.
Roberto Zanata, laureato in Filosofia, ha studiato composizione e musica elettronica diplomandosi nel conservatorio della sua città a Cagliari. Ha proseguito i suoi studi musicali all’estero frequentando tra gli altri i Ferienkurse di Darmstadt nel 1996 e i Seminari del Bartok Festival a Szombathely nel 1999. Ha scritto composizioni per musica da camera, musica acusmatica e opere multimediali, eseguite in numerosi festival nazionali e internazionali. Attualmente insegna Musica Elettronica presso il Conservatorio di Foggia.

Vincenzo Scorza da diversi anni alle prese con la manipolazione della vibrazione acustica, Vincenzo Scorza è uno scultore del suono che svolge una ricerca continua sui materiali e sulle forme, in un costante sforzo di equilibrio tra improvvisazione e strutturazione. Ha incentrato il suo lavoro sul punto di incontro tra musica e tecnologia. Al lavoro artistico affianca quello nel campo dei servizi audio come tecnico audio e fonico live. Diplomato in Musica Elettronica al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna e laureato in DAMS Musica presso l’Università di Bologna, si è successivamente specializzato come tecnico del suono per lo spettacolo dal vivo. È attivo anche nel campo della didattica, con corsi sulla composizione musicale elettronica e sul software audio. Numerose sono le collaborazioni che intesse con le realtà artistiche del territorio. www.vincenzoscorza.it

Gianluca Deserti dopo aver conseguito i diplomi accademici Gianluca Deserti ha proseguito gli studi compositivi con Franco Donatoni. Attivo come compositore dal 1990, suoi brani sono stati eseguiti in Italia e all’estero da numerosi ensemble e solisti. Degni di menzione, tra i vari riconoscimenti ottenuti, il “Premio Valentino Bucchi di Roma Capitale” (1994) e il Premio G.E.R.M.I. (2011). La sua produzione dal 2012 si è allargata alla musica elettroacustica e acusmatica, con brani eseguiti e proposti in festival e rassegne di rilevanza internazionale. Sue musiche sono state trasmesse da RAI radio3, web radio (tra cui RadioCEMAT) e oggetto di varie incisioni discografiche.

Marcela Pavia è nata in Argentina. Ha studiato composizione all’Università Nazionale di Rosari con Dante Grela, Francisco Kröpfl e Franco Donatoni. Ha studiato anche a Milano, Biella e Accademia Chigi di Siena, studiando con Georgy Ligeti, Ennio Morricone e Henri Pousseur. E’ stata artista in residence al Virginia Center for the Creative Arts negli Stati Uniti. Dopo aver conseguito la laurea ha lavorato come compositrice e ha insegnato musica all’Universidad Nacional de Rosario, al Conservatorio Manuel de Falla di Buenos Aires, all’Universidad del Museo Social Argentino e all’Universidad del Salvador di Buenos Aires. La sua musica è stata eseguita a livello internazionale. Ha pubblicato articoli nella rivista Codex XXI e nella rivista Conceptos.

Agostino Di Scipio compositore, artista sonoro, studioso, si è avvicinato alla musica da autodidatta. Successivamente si è diplomato in Composizione e in Musica Elettronica. Esplora metodi inusuali di generazione elettroacustica e informatica del suono, e forme originali di scrittura ed esecuzione strumentale. Ha goduto del prestigioso premio di residenza DAAD Berliner Kunstlerprogramm ed ha lavorato come artista residente allo ZKM, all’IMEB, alla Sibelius Academy e alla Simon Fraser University. Docente al Conservatorio di L’Aquila, ha tenuto cicli di lezioni in innumerevoli istituzioni tra cui CCMIX, IRCAM, University of Illinois. E’ autore di saggi di analisi musicale, di critica e storia delle tecnologie della musica, anche in rapporto all’estetica dei media e delle arti contemporanee con riviste quali Computer Music Journal, Revue d’Esthetique, Angelaki. il Journal of New Music Research.

SAUNDARYALAHARI

23 Giugno 2018, ore 22

Kroměříž, Repubblica Ceca, ForFest

 

Il XXIX Festival Forfest Czech Republic 2018 (Kroměříž) presenta un quartetto elettroacustico internazionale con il concertista canadese Norman Adams (violoncello), lo scozzese Yati Durant (tromba e elettronica), il bolognese Nicola Baroni (violoncello e elettronica) e Massimiliano Messieri (elettronica e percussioni giocattolo), per l’occasione il Maestro Messieri esegue in prima mondiale “Okure Ite” meditazione per tromba, violoncello, percussioni e elettronica. 

Progetto Saundaryalahari

 

https://www.forfest.cz/

 

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MASKFEST MOSKOW II

Collaborazione internazionale

28 ottobre 2018, ore 19

Grande Auditorium Alexander N. Scriabin, Mosca

 

Inizia domenica 28 ottobre la Seconda Edizione del Maskfest Moscow con il concerto tenuto dal soprano moscovita Elena Tereshchenko, che ha brillantemente debuttato alla Biennale di Venezia un paio di settimane fa, il giovane concertista ucraino Andrej Pozyak flauto della prestigiosa Orchestra Sinfonica della Filarmonica di Mosca, il virtuoso chitarrista Romain Petiot del Duo SoliPse di Parigi e il maestro concertatore Massimiliano Messieri al live electronics. Il concerto si terrà anche questo anno presso il Grande Auditorium Alexander N. Scriabin alle ore 19.00, nel quale sarà presentata in prima nazionale la partitura del Maestro Messieri “A dream within a dream”, lirica su un poema di Edgar Allan Poe per voce femminile, flauto, chitarra, percussioni giocattolo e live electronics; oltre al brano di Messieri il programma spazia da trascrizioni originali, tra cui il celeberrimo “Prelude à l’après-midi d’un Faune” di Claude Debussy (che quest’anno ricorre il suo centenario), a composizioni scritte e dedicate agli stessi concertisti. Patrocinato dal Dicastero della Cultura di Mosca e dall’Istituto Italiano di Cultura, il Maskfest Moscow nasce come emanazione del Maskfest – Festival Internazionale di Nuova Musica (la cui sede principale è a San Marino), al quale il Museo Alexander N. Scriabin e l’Istituto Italiano di Cultura di Mosca hanno già confermato la loro partnership per l’edizione del 2019.

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CONCERTO PER 22 VIOLONCELLI

18 novembre 2018, ore 11

Conservatorio di Musica “G.B. Martini” / Sala Bossi, Bologna


prima assoluta

Arvo Pärt (1935) 
L’Abbé Agathon (2004-2005) 
per soprano e otto violoncelli

Collettivo In.Nova Fert
Tripla (2018) 
per orchestra di violoncelli – prima assoluta

Diego Tripodi (1993)
TRIPLUM I (2018)

Alessio Romeo (1992)
TRIPLUM II (2018)

Marco Pedrazzi (1994)
TRIPLUM III (2018)

Livia Malossi Bottignole (1996)
TRIPLUM IV (2018)

Massimiliamo Messieri (1964) 
BET (2018) 
concerto grosso per soprano, quattro violoncelli e orchestra di violoncelli in eco – prima assoluta

Enrico Guerzoni (1964) 
Trama (2011) 
per otto violoncelli

Terry Riley (1935) 
Keyboard Studies (1965) per pianoforte
versione per venti violoncelli (2018) – prima assoluta

 

Bologna Cello Project 
Nicola Baroni, Enrico Guerzoni, Antonio Mostacci, Carlo Filippo Caramazza, Luca Cipriani, Virginia Dardi
Elena GiardiniLorenzo Gianferri, Giacomo Giuliani, Cecilia Lo Chiano, Viola Lolli
Lorenzo Lucerni, Irene MarzadoriAntonello Manzo, Sara Merlini, Francesca  Pia CocoMarta Prodi
Michele Russo, Marta Salvi, Federico Sciascia, Elena Schelenz, Roberta Selva violoncello
Elena Tereshchenko soprano

Massimiliano Messieri direzione

musiche di Arvo Pärt, Terry Riley, Massimiliano Messieri, Enrico Guerzoni, collettivo In.Nova Fert

un progetto di AngelicA | Centro di Ricerca Musicale per progetto europeo ROCK

nell’ambito del progetto europeo ROCK – Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities, coordinato dal Comune di Bologna in collaborazione con l’Università di Bologna

AngelicA in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna e 
BOLOGNA MODERN 2018 | Festival per le Musiche Contemporanee della Fondazione Teatro Comunale di Bologna

a cura di Nicola Baroni

 

Il Bologna Cello Project propone un inconsueto ascolto di musica contemporanea che comprende due prime esecuzioni assolute e una regia di distribuzione spaziale delle sonorità offerte dal largo ensemble di violoncelli.
La realizzazione di eventi che coinvolgono ampi ensemble appartenenti alla stessa famiglia di strumenti (100 flauti, 100 sassofoni, 100 violoncelli) è oggi un aspetto tipico della produzione musicale, particolarmente adatto al violoncello, strumento versatile e in grado di coprire numerosi registri sonori e realizzare molteplici tecniche contrastanti. L’intento non è in questo caso di utilizzare un ensemble massivo, ma di esplorare molteplici sonorità e impasti cameristici grazie anche all’interazione con la voce (organico che richiama il topos di metà 900 delle Bachianas Brasileiras).
L’idea di Consort strumentali omogenei porta la nostra immaginazione indietro di alcuni secoli, e non per caso tre dei brani proposti si riferiscono al repertorio antico, a iniziare dall’Abbé Agathon di Arvo Pärt, passando per le suggestioni arabo-persiane in forma di concerto grosso di Massimiliano Messieri, e dall’eterogenea e idiomatica rivisitazione del mottetto di Philippe de Vitry “Garrit Gallus – In nova fert” a opera del collettivo di compositori In.Nova Fert del Conservatorio di Bologna.
Se il brano di Enrico Guerzoni apre a prassi e gesti musicali che alludono alle potenzialità “popular” del violoncello, la conclusione del concerto vuole offrire un’inedita sintesi tra “popular”, antico e orientale rappresentata dalla rielaborazione di uno dei più significativi percorsi improvvisativi creati da Terry Riley negli anni Sessanta per tastiera e delays.
Nicola Baroni


Arvo Pärt (1935), dopo gli esordi in cui il suo linguaggio utilizzava tecniche come la dodecafonia e il collage, diede vita, proprio con la sua musica, al termine minimalismo sacro di cui venne riconosciuto come massimo esponente assieme ad autori come Henryk Górecki e John Tavener. Tra le particolarità da lui introdotte di un nuovo stile rigoroso e originale, c’è il cosiddetto tintinnabuli, costruito interamente su triadi e scale tonali, dove l’impiego della voce umana è di rilevante importanza.


Terry Riley (1935) è considerato uno dei maggiori rappresentanti della musica minimalista. Prima degli anni sessanta, Riley studiò al San Francisco State College e all’Università di Berkeley, dove conobbe La Monte Young. Ispirata alla filosofia zen, ai raga indiani, e ai gamelan balinesi, la musica di Riley è generalmente costruita su ritmi regolari ai quali si aggiungono giri melodici e armonici improvvisati che vi si sovrappongono.


Massimiliano Messieri (1964), compositore, direttore d’orchestra, fondatore e co-direttore musicale del MASKFEST, vince il primo premio ai concorsi internazionali di composizione 2 Agosto (Bologna, 1997), 100 note (New York, 2006), CMN (Miami, 2013). Le sue partiture sono state eseguite in prestigiose sale e festival internazionali tra cui la Sala delle Muse a Praga, International Forfest Festival a Kromeriz, Cracovia Sacra, ArtX Detroit al Max M. Fisher Music Center, CCRMA Stanford University, La Sierra University a Riverside, Grande Auditorium del Museo Skrjabin a Mosca. Messieri vive a San Marino dal 2002, dove è docente di esercitazioni orchestrali e teoria della musica presso l’Istituto Musicale Sammarinese.


Enrico Guerzoni (1964), dopo il diploma conseguito al Conservatorio di Bologna, è stato primo violoncello di orchestre italiane e straniere e ha collaborato con importanti gruppi strumentali, come i Solisti Veneti. Ha lavorato stabilmente con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con la quale ha inciso per la Decca. Ha fondato il quartetto d’archi Arké. Ha collaborato con artisti tra i quali Bobby McFerrin, Antonella Ruggiero, Paolo Fresu, Zucchero, Michael Nyman, Lucio Dalla. È attivo come compositore soprattutto per quartetto d’archi contemporaneo.


Il collettivo In.Nova Fert nasce spontaneamente un anno fa, tra le fila dei giovani studenti di composizione del Conservatorio “G.B.Martini” di Bologna. Il nome, incipit celebre delle Metamorfosi di Ovidio, è anche parte del testo di un Triplum di Philippe de Vitry ed è traducibile letteralmente “porta a nuove cose”. Ad oggi, In.Nova Fert è una associazione composta da giovani compositori di area bolognese che opera sul territorio cittadino con l’intento di interpretare la contemporaneità orientando la propria ricerca artistica verso orizzonti nuovi e sperimentali, pur mantenendo un atteggiamento mai iconoclasta verso la tradizione. Ha al suo attivo un progetto di collaborazione con Conservatorio e Teatro Comunale di Bologna all’interno della programmazione di Bologna Modern.


Elena Tereshchenko (Mosca, 1989) all’età di 6 anni inizia lo studio del pianoforte e del canto e a 18 viene selezionata per entrare nella prestigiosa Accademia di Musica “E. Gnessin” di Mosca. Trasferitasi in Italia nel 2013 si diploma al Conservatorio di Musica di Firenze nella classe di M. Taddei e nel febbraio del 2016 si laurea col massimo dei voti e lode nella classe del M° G. Fabbrini. Protagonista in numerosi progetti del Conservatorio come Susanna in “Le Nozze di Figaro” di Mozart, Zerlina nel “Don Giovanni” di Mozart e Dido in “Dido and Aeneas” di Purcell; nel 2017 al Festival della Valle D’Itria è Gertrude in “Margherita d’Anjou” di Meyerbeer diretta dal Maestro F. Luisi, poi a “Luoghi Immaginari” Festival itinerante della Regione Piemonte con P. Zampini e F. Perissi e al Maskfest Moscow con “La Voix Humaine” di Poulenc. Nel 2018 è protagonista al “Festival Internazionale Suoni Inauditi” di Livorno con V. Barbieri e il M° G. Micheli nella prima assoluta di “Salmo XLIII” di M. Messieri, e al “Festival Internazionale Forfest” a Kromeriz col duo SoliPse; a ottobre è Deus ex Machina in “Trìstrofa” di E. Corpolongo e Gala in “El sueño de Dalí en una noche de Picasso” di I. Ferrando per la Biennale di Venezia, 62° Festival Internazionale di Musica Contemporanea.


Il Bologna Cello Project nasce come percorso didattico nel gennaio 2009 per iniziativa del M° Antonio Mostacci. Formato dai professori e dagli studenti delle classi di violoncello del Conservatorio l’ensemble propone un repertorio che spazia da trascrizioni di brani celebri della tradizione classica dal XVI al XX secolo a composizioni tratte dalla letteratura specificamente dedicata a violoncelli, fino ad arrivare ad originali arrangiamenti di famosi brani pop e rock. La calda sonorità del gruppo ha inoltre affascinato numerosi compositori contemporanei che hanno deciso di scrivere brani originali: Diego Conti, Franck Krawczyk, Bojana Petrovic, Enrico Guerzoni, Gian Paolo e Fabio Luppi, Cristian Gentilini, Emanuela Turrini, Roberto Freak Antony, Nicola Baroni, Massimiliano Messieri, per citarne solo alcuni. In più occasioni la musica del BCP è confluita nell’arte cinematografica dei registi Niccolò Manzolini, Miriam Raccah, Emanuele Angiuli e Gianluca Zenone e nell’arte coreografica della danzatrice macedone Elisaveta Skalovska. Ha inciso per l’Adatto Record e la Sheva Collection.

2018